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Esegesi Del Tiramisu Di Treviso

Esegesi del Tiramisu di Treviso

Il Prof. Manlio Brusatin di Asolo, amico riservato di Giovanni Comisso, con la sua memoria super partes, fornisce una prova scientifica sulle origini trevigiane del Tiramisù, fondata sulle conversazioni con lo scrittore trevigiano Comisso, nell’inverno del 1968.
In una sua pubblicazione, Esegesi del Tiramisù sulla rivista The Venice International Foundation (Speciale l’arte del gusto) del 2005, riporta questa affascinante storia del Tiramisù a Treviso.
La testimonial del Tiramisù nell’Ottocento a Treviso è sicuramente la contessa Giuseppina Tiretta (1829 -1917), nonna di Giovanni Comisso. Giuseppina Tiretta era una pasionaria del Risorgimento italiano. Una nobil donna attiva in famiglia e in politica. Giovanni Comisso, “Apostolo capitolare” del Tiramisù, ha scritto nelle sue memorie, e raccontato agli amici più stretti, che “sua nonna, Giuseppina Tiretta, discendente del Conte Edoardo Tiretta, era una devota del Tiramisù (anzi del tirame-su) e spesso lo consumava abitualmente come cena invernale.” La contessa Tiretta, spinta da un odio sfrenato contro gli austriaci, partecipò con i familiari alle cospirazioni dei moti risorgimentali del 1848 a Treviso. In questo clima infuocato, la nobil donna, impegnata attivamente nella lotta risorgimentale, importò dal Piemonte i biscotti savoiardi per dare un segnale anche in cucina. Esiste un forte legame della famiglia Tiretta con Torino, difatti, per un certo periodo, la dinastia Tiretta fu proprietaria del prestigioso Palazzo Lascaris nel centro storico della città.
I savoiardi sono i biscotti di rappresentanza di casa reale Savoia dal medioevo.
Così nonna Giuseppina Tiretta ha iniziato a preparare il Tiramisù a Treviso con i savoiardi. La scelta di questo ingrediente era una forma di rivolta verso i gusti austriaci e un messaggio simbolico e patriottico di apertura del Veneto verso il Regno d’Italia dei Savoia che stava nascendo. Con la passione di una mamma e con l’interesse di un politico insegnò ai propri figli e nipoti a preparare il Tiramisù fatto con i biscotti savoiardi.
Così è nato il marchio “made in Italy” del Tiramisù: la scelta dei savoiardi legati alla bandiera d’Italia.
Anche l‘utilizzo del mascarpone come ingrediente per questo dolce ha un percorso storico simile. Questo formaggio lombardo della zona di Lodi (sulla via tra Torino e Treviso) ha iniziato a diffondersi in nord Italia e in Europa nell’ottocento. Cavaliere di questo ingrediente fu il conte Evangelista Bignami, capitano dei Cacciatori Verdi a cavallo della Guardia Imperiale di Napoleone I. Il conte Bignami, di nobile famiglia milanese (intrepido patriota nelle cinque giornate di Milano), sposò la contessa Loredana Caterina Tiretta e pertanto ritroviamo nella sua figura il conducente che accompagnò il mascarpone nel suo viaggio da Lodi a Treviso.
Possiamo così affermare con certezza, che il Tiramisù dell’800 di nonna Tiretta è un’icona del Risorgimento italiano e porta dentro di sé la rivolta gastronomica contro i gusti austriaci.
Parimenti ai savoiardi, la scelta del mascarpone (specialmente nelle famiglie più adagiate economicamente) manifesta la volontà di unione del regno lombardo-veneto. Ricordiamo che la comunicazione nei secoli scorsi spesso avveniva sotto forma di simbolismi indiretti, causa la censura, e questo è un esempio appropriato.

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