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Origini Tiramisù Treviso 1947

Origini Tiramisù Treviso 1947

Tiramisù
Treviso
1947

Sempre fervente e combattuta la discussione sulla paternità del dolce Tiramisù, è lungi dal concludersi.
La diatriba si arricchisce di nuovi testi: compare la notizia dell'apparizione di un libro particolarissimo, scritto da persona nota e prestigiosa. Quello di Loris Casellato, pasticcere, personaggio, consigliere comunale, scomparso nel 2005. A quanto pare nel 2003 scrisse con la moglie un libro per la famiglia, qualche cosa da tramandare, la loro storia, i loro ricordi.
E' proprio a metà di questo libro che Loris ricorda l'invenzione del dolce tiramesù, nome poi storpiato e dolce conosciuto ovunque come tiramisù.
Ed ecco alcuni stralci del testo del libro:
«Siamo nel '47, a Treviso, piccola città con prete di buon vivere, la guerra è finita e, anche se superstiti, siamo tutti giovani, forti ed entusiasti della vita che ci si apre davanti. Alla sera frequentiamo, anche per la compagnia, una famosa casa di piacere molto chic, dove la sera cucina , per le gentili ospiti, un nostro pasticcere, part-time, Danilo el rosso (perché rosso di capelli). Luglio è periodo di esami, ed eravamo tutti ragazzi di scuola dovevamo dare gli esami di fine corso: la maitresse viene in sala , ci guarda e dice “a letto ragazzi che siete molto giù di corda“. A quel punto Danilo esce dalla cucina, e dice “speté un atimo fasso mi un dolse speciae” E va in cucina, lavora con uova zucchero mascarpone savoiardi e una bottiglia di marsala all’uovo della Ricci di Padova»
«Danilo prende un piatto ovale, vi distende uno strato di savoiardi li bagna con la marsala cui ha aggiunto caffè fragrante e forte, e stende sopra un bello strato d'uovo battuto con aggiunto tanto mascarpone. Continua così per ben tre strati e sta per darcelo….ma a quel punto, c'è nella compagnia un giovane capitano dell'aviazione americana, Weinstock, ebreo di Manhattan. Tira fuori dalla borsa di sacco militare, quella che sarebbe diventata famosa ai tempi degli eskimo, ne estrae un barattolo con scritto sopra “New York cocoa” (cacao), prende una forchetta, lo buca e dice “mettiamoci sopra anche questo”. E lì, appoggiato alla porta della sala di accoglienza, con l'inseparabile Gauloise accesa, annuncia seriamente: “o ciamaremo tiramesù”»
Memorie storiche di momenti di vita di un pasticcere Trevigiano, scritte prima che nascesse la faida trevigiano-friulana legata alla paternità del dolce Tiramisù. Testi capaci di rinvigorire la storia che vede il dolce Tiramisù nascere in una casa di piacere a Treviso.

Riferimenti: la tribuna di treviso

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